18 – Di chi è lo spazio astronomico?

La dimensione dello spazio astronomico, da quando per primi i russi lo hanno sorvolato e poi gli americani hanno conquistato la Luna, lungi dall’essere una dimensione “piatta”: possiede infatti increspature e punti di passaggio obbligati su cui impiantare satelliti ad uso civile e soprattutto militare. Ciò ha portato gli studiosi di geopolitica a considerare lo Spazio con gli stessi criteri con cui ci si approccia nei confronti del mare, con percorsi obbligati e problemi di congestione.

La potenza che attualmente domina lo Spazio sono gli USA, che nel 2001 hanno redatto un documento ufficiale con la loro strategia spaziale, frutto della Commissione sulla sicurezza, gestione e organizzazione dello Spazio.

Ma come è formato lo spazio?

È suddiviso in strati, ben riassunti nell’immagine che vi propongo: trovate graficamente riportati anche gli oggetti che lo sorvolano nelle diverse orbite. Come vedete noi viviamo nella troposfera.

Da questa semplice immagine capiamo che nello Spazio non si può andare ovunque e con qualunque mezzo. Inoltre la conquista dello Spazio è oggetto di studio, e l’urto di un satellite o il suo danneggiamento può rappresentare una minaccia alla difesa nazionale ed economica di un paese. Il rapporto fra i satelliti civili, che tanto ci occorrono per le comunicazioni terrestri o per gli studi metereologici, e quelli militari è di 1/47, cioè c’è un solo satellite civile nello Spazio ogni 47 militari.

I satelliti militari sono utili per le immagini sulla Terra ai funzionari governativi, agli analisti di Intelligence e ai comandanti militari. Gli USA detengono la maggioranza di tutta l’industria spaziale sia a livello governativo che a livello privato, con SpaceX di Elon Musk. Subire atti ostili nello Spazio può trovare gli americani vulnerabili perché gli attacchi possono avvenire da ogni direzione, a differenza che sulla terra. Il più delle volte la sorpresa non è una mancanza di preavviso, ma il risultato di una tendenza a liquidare come impossibile ciò che reputiamo improbabili: l’invasione dell’Ucraina ci insegna proprio questo, nessun attacco è impossibile.

Continuare ad avere in casa propria l’industria spaziale più grande del mondo è l’obiettivo degli USA: non a caso incoraggiano l’attività di Elon Musk, che ha già prestato l’utilizzo dei suoi satelliti in aiuto dell’Ucraina. L’obiettivo di SpaceX è incrementare il numero dei suoi satelliti e saturare l’orbita spaziale a disposizione con 40.000 satelliti entro il 2030.

Per quanto riguarda l’Europa, dalla guerra in Ucraina per motivi economici purtroppo si sta investendo molto meno nello Spazio, in nuovi progetti ma anche in tutti quelli esistenti e coordinati fra Stati.

Comunque noi italiani abbiamo un buon risultato: in questo anno 2024 oltre alla Presidenza del G7, l’Italia sarà il centro mondiale dei due più importanti appuntamenti in campo aerospaziale. Il prossimo settembre a Firenze ci sarà il 34° Congresso del Concilio Internazionale delle Scienze Aeronautiche (ICAS), mentre a ottobre a Milano ci sarà l’evento astronautico più importante a livello mondiale: il Congresso Astronautico Internazionale (IAC-2024), quest’anno alla 75° edizione già ribattezzata “edizione dei record” per il più alto numero di adesione mai ricevute da tutto il mondo.

Oltre all’Australia nel 1988, solo l’Italia ospiterà entrambi gli eventi: un anno più unico che raro per le aspirazioni geopolitiche dell’Italia, che però continua ad esprimere una storica assenza di una vera strategia nazionale in campo spaziale. Ecco perché è urgente definire quali siano (se ci sono) gli obiettivi che l’Italia intende perseguire nel sempre più congestionato e competitivo dominio spaziale, anche da un punto di vista militare.

Proviamo ora a chiederci: quanti oggetti e applicazioni utilizziamo grazie all’utilizzo di strumenti spaziali?

Un commento su “18 – Di chi è lo spazio astronomico?

  1. Fortunatamente, grazie al fatto che la velocità della luce è un limite inviolabile, le dimensioni dell’universo sono veramente oltre la portata di chiunque.
    L’essere intelligente – nel senso che può operare attivamente nella modifica dell’ambiente in cui vive – può quindi agire solo in un ambito spaziale e temporale ristretto e, in ogni caso, tutto ciò che può fare non avrà conseguenze oltre un raggio di azione oggettivamente limitato.
    Purtroppo la cosiddetta “intelligenza”, per noi essere umani che abbiamo vissuto sul pianeta Terra, si sta dimostrando molto affine al suicidio.

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