23 – Le carte geopolitiche: il Mediterraneo

Analizzare la geopolitica è impossibile se non creiamo o studiamo le carte dei luoghi che vogliamo indagare.

Il modo migliore per spiegare quanto sono utili le carte è scegliere una parte del mondo e iniziare dalle carte dei luoghi. Oggi prendiamo ad esempio il Mediterraneo.

“Tre potenze globali, una dozzina di medie potenze in competizione e cinque conflitti in corso fanno del Mediterraneo il cuore strategico del Pianeta”. Con questa frase Maurizio Molinari riassume quello che è il “mare nostrum” da un punto di vista geopolitico, nel suo libro dello scorso anno dal titolo “Mediterraneo conteso”, pubblicato prima dell’attacco di Hamas a Israele.

Oltre alle descrizioni approfondite di tutti gli Stati principali che esercitano la loro influenza in quest’area del mondo, vengono descritti i principali fattori globali che si manifestano con tutta la loro problematicità, come migrazioni, terrorismo, natalità e cambiamenti climatici.

Ma l’aspetto che può attrarre e far apprezzare di più la lettura è rappresentato dalle numerose carte del Mediterraneo che sapientemente sono state suddivise in zone. Ciascuna è corredata da altre cartine sugli oleodotti e gasdotti delle diverse aree e da altre mappe e grafici che descrivono le caratteristiche principali della zona esaminata.

Concentriamoci solo sulle sezioni cartografiche del libro e scopriremo le migliori sintesi descrittive geopolitiche del Mediterraneo e le sue influenze globali.

La prima sezione è del Mediterraneo occidentale, l’accesso da Gibilterra: qui troviamo un focus sulle religioni dei 40 Stati esaminati.

La seconda è l’Adriatico, un distillato dell’Europa: qui troviamo mappe sui cavi internet sottomarini, le rotte della “nuova via della seta” cinese e gli scambi commerciali fra Italia e Cina.

La terza è sui Balcani, l’instabilità politica nel cuore d’Europa: viene mostrata una mappa sulla contesa dei confini fra Serbia e Kosovo.

La quarta è il Mar Nero, la sfida russa all’architettura della sicurezza europea: troviamo i grafici sui 6 Stati che si affacciano visti nel loro prodotto interno lordo, attraverso le popolazioni, il numero di soldati e le spese militari.

La quinta è il Caucaso, la crisi tra Eurasia, Russia e Medioriente: qui troviamo i grafici dei 5 Stati presenti in rapporto alla produzione e consumo di gas.

La sesta è Medioriente e Golfo Persico, la sfida per la supremazia regionale: viene mostrata una mappa sulla guerra civile in Siria.

La settima è sul Nord Africa, le fonti di instabilità: qui troviamo interessanti grafici sulla produzione di energia in Algeria e Libia.

L’ottava è sul Sahel e Sahara, lo spazio inquieto che preoccupa Nato e Unione Europea: molto interessante è la mappa sulle rotte migratorie dall’Africa occidentale.

La nona è del Golfo di Guinea, il “blind spot” inteso come punto debole del Mediterraneo allargato: troviamo un grafico e una mappa sull’esplosione della natalità in questa zona dell’Africa e nel Sahel.

La decima e ultima sezione è sul Corno d’Africa, un’area strategica: oltre ai giacimenti e le zone d’esplorazione energetica, troviamo una mappa sulla formazione terroristica Al-Shabaab con gli attacchi jihadisti e il blitz USA.

Ci sono poi cartine e grafici su diversi temi anche in rapporto con il mondo, come ad esempio le spese militari dei principali Stati al mondo, o la leadership dei 6 principali spazi politici del Mediterraneo allargato (Europa, paesi arabi, Sahel, Turchia, Iran, Israele).

Abbiamo quindi visto che descrivendo le singole cartine troviamo tutte le poste in gioco che esistono nel Mediterraneo, inteso non solo come il mare interno fra Europa del sud e Africa del nord, ma come confine marittimo con le altre aree coinvolte. Sono proprio le mappe che ci spiegano cosa succede in tutti gli Stati e come sono intrecciati i destini del Mediterraneo allargato con il resto del mondo.

Avevate mai pensato che si può descrivere una situazione geopolitica solo spiegando le cartine opportunamente create?

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