Nonostante tutte le informazioni sull’Ucraina e Israele, noi italiani continuiamo a comportarci come se le guerre non ci toccassero. Da un sondaggio fatto in Italia all’inizio del 2024 c’erano 9 italiani su 10 a favore della pace: bene, ma in realtà spesso significa che gli italiani preferiscono non pensarci, tapparsi le orecchie e chiedere al mondo di “svegliarli” quando tutto sarà risolto. Questa più che voglia di pace è voglia di essere lasciati in pace. La questione di fondo è che gli italiani sono il popolo più vecchio al mondo, con un’età mediana di 48 anni, e quindi l’idea di poter entrare in guerra viene rimossa e considerata “impensabile”.
L’argomento che in Italia è ancora più tabù è il rischio nucleare o “la bomba”: anche solo nominarla si abbassa istintivamente la voce. Il referendum sul nucleare è stato fatto in Italia nel 1987, l’anno dopo il disastro della centrale nucleare di Cernobyl in URSS, e da allora non è stato più messo in discussione: l’Italia è contro il nucleare.
Eppure è importante prendere coscienza che anche la questione del nucleare sta diventando più di attualità in questi anni di conflitti.
Per dare solo qualche accenno, voglio affrontare il tema della Bomba collegato allo Spazio, in quanto le due tecnologie non solo sono cresciute parallelamente, ma hanno seguito le stesse dinamiche di interesse e indifferenza. Oggi le due industrie stanno avendo un’accelerata proprio per via di questa nuova fase di conflitti, e ciò vale soprattutto per USA e Cina.
Per quanto riguarda il nucleare sono 3 gli elementi di cui è composto: i sottomarini SSBN o lanciamissili balistici, le bombe i missili e le stazioni di lancio, e la dottrina della deterrenza. Questa dottrina, nata con la bomba su Hiroshima nel 1945, afferma che con l’uso delle bombe nucleari si può eliminare l’umanità, e pertanto vige la regola detta “not first use”, cioè che nessuno deve essere il primo ad usarle. Ci si può armare per creare deterrenza ma quelle armi non si devono usare.
Peccato che questa importante dottrina venga oggi messa in discussione.
Per quanto riguarda la competizione strategica più importante al mondo e cioè quella fra USA e Cina possiamo dire che l’arsenale nucleare cinese è ancora meno efficiente di quello degli USA. Tuttavia la Cina sta cercando la parità e punta alla modernizzazione, per ottenere una competizione fra pari anche in ambito nucleare. Tutto questo comporta un serio problema di stabilità strategica soprattutto sul controllo delle armi. Già era difficile ai tempi dell’URSS durante la guerra fredda, ma oggi con la Cina, di cui si conoscono poco le intenzioni, la stabilità strategica sta diventando sempre più un problema. Si sta passando da una competizione strategica, cioè di arsenali, a una competizione per l’Asia, cioè con il coinvolgimento diretto degli Stati alleati degli USA nei mari del Pacifico. Non è quindi un caso che il 23 agosto 2024 il gruppo navale italiano della portaerei Cavour è arrivato in Giappone, per condurre esercitazioni congiunte con la marina nipponica.
Prima o poi diventerà necessario che la Comunità Europea affronti l’argomento della strategia di difesa comune, perché ad oggi ogni Stato europeo decide come agire in modo autonomo.
Parlando invece di attività spaziali, sono iniziate parallelamente alle attività nucleari banalmente perché usano gli stessi missili per condurre le navicelle in orbita nello Spazio.
Si occupano di tre ambiti, non a caso tutti molto importanti in campo della difesa: comunicare (per esempio con i sottomarini nucleari), osservare (e quindi fotografare le centrali nucleari), e geolocalizzare (ad esempio google maps usa il GPS che è lo stesso sistema militare adottato già dagli anni ‘70-‘80 per localizzare i bersagli nucleari).
Anche in ambito spaziale la Cina sta avendo grandi risultati, al punto che sempre più gli USA stanno aprendo l’industria ai privati per competere meglio in futuro.
Sapete quali Stati europei producono l’energia nucleare?