Se vogliamo studiare la strategia dobbiamo per forza calarci nella strategia di uno Stato, e l’esempio più importante sono sicuramente gli USA. Non solo perché sono il nostro referente geopolitico, ma proprio perché l’America è riuscita a scalzare il dominio inglese fra fine ‘800 e inizi ‘900, fino a diventare il punto di riferimento prioritario del mondo del Novecento e soprattutto dalla seconda guerra mondiale fino ad oggi.
Tutti sappiamo che gli USA sono stati trascinati sia nella prima che nella seconda guerra mondiale: erano un paese molto giovane e ancora non avevano chiaro il loro ruolo nel mondo. Inoltre la loro geografia li porta a pensare di essere protetti, quasi isolati dal resto del pianeta.
Il momento più importante della definizione del loro ruolo nel mondo è accaduto dopo la seconda guerra mondiale, quando analizzarono il loro rapporto con l’URSS. E qui la figura più importante è sicuramente George Kennan (1904-2005), ricordato come architetto della Guerra Fredda, stratega del Secondo Novecento e uomo degli apparati americani che ha segnato il modo stesso di fare geopolitica.
È stato un diplomatico, storico e ambasciatore USA in URSS e quindi conosceva e amava il popolo russo, mentre odiava il comunismo. Per Kennan è inutile se non pericoloso interpretare la competizione con l’URSS in termini ideologici e moralistici. Nel 1946 scrisse un lungo telegramma agli USA mentre si trovava in URSS, pubblicato l’anno dopo sulla rivista Foreign Affairs dal titolo “The Sources of Soviet Conduct” con lo pseudonimo di Mr. X. Qui lo studioso analizza le forme che assume l’ideologia russa in relazione alla loro storia e cultura. Secondo lui conoscere la profondità storica russa è la chiave per una corretta prassi diplomatica che garantisca ordine, stabilità e interessi americani.
“Non possiamo approcciare i russi (…) semplicemente da un punto di vista personale, individuale, magari con gentili strette di mano e con un sorriso sornione di vittoria. Non abbiamo a che fare con individui e personalità capricciose, ma con persone che hanno dei modi di pensare e di vivere ben sedimentati, che sono guidati da un’idea di grandezza e da un modo di guardare al mondo che è fondato su esperienze secolari” (Kennan, 1947, pag. 4)
Secondo Kennan non c’è motivo che l’America intervenga militarmente in Unione Sovietica, in quanto il loro modello è incapace di proporsi come sfidante degli USA perché è basato su menzogne e terrore. La Russia si ridimensionerà da sola e gli USA potranno convivere con essa mettendola sotto controllo e sotto scacco, perché l’America è già superiore all’URSS. Quindi non c’è nessun primato da ottenere. Per questo motivo Kennan viene ricordato ancora oggi come il “padre della politica del contenimento” dell’Unione Sovietica.
“…l’elemento principale della politica degli Stati Uniti nei confronti dell’Unione Sovietica deve essere un lungo, paziente ma fermo e vigile contenimento delle tendenze espansionistiche russe… la pressione sovietica contro le istituzioni libere del mondo occidentale è qualcosa che può essere contenuta dall’abile e vigile applicazione delle contromisure che rispondono alle manovre politiche dei sovietici” (pag. 575-576)
Questa impostazione non ideologica ma basata sullo studio diretto, storico e culturale, aperto all’ascolto e che “ama il suo nemico”, è proprio un esempio di geopolitica applicata alla strategia di uno Stato. Il pensiero geopolitico non deve ridursi al determinismo geografico, al militarismo o all’espansionismo. Al contrario la geopolitica nel tempo è stata nei suoi momenti più importanti un pensiero in azione e una prassi normativa, che si è posta sempre il problema di instaurare un ordine dove si incominciava a intravedere l’ombra del caos.
Per studiare i testi più importanti della geopolitica, vi consiglio “Storia e filosofia della geopolitica” di Giuseppe De Ruvo.
Qual è l’aspetto più importante quando si vuole trovare una strategia per uno Stato?