Cominciamo ora a parlare della cartografia e di quanto sono importanti le cartine per chi vuole studiare la geopolitica.
Ognuno di noi quando decide di fare un viaggio va a cercare le cartine dei luoghi che vuole visitare: che sia una città, una regione o uno stato, ci avvaliamo delle mappe per capire dove ci troviamo e il percorso da fare.
Allo stesso modo per fare un’analisi geopolitica, oltre alla scrittura e quindi alla nostra tesi, è utile creare una cartina allegata che spiega ciò che stiamo analizzando. Possiamo dire che l’analisi geopolitica deve essere anche “cartografabile”, perché il lettore ha il diritto di capire e nulla aiuta di più di una buona cartina.
Se mi avete letto fin qui significa che vi state incuriosendo alla geopolitica, per questo vi suggerisco di cominciare a leggere le riviste italiane specializzate: provate con qualche articolo per capire meglio dagli esperti di cosa stiamo parlando. Noterete che spesso ci sono cartine a supporto del testo.
In questo blog vi proporrò diverse cartine come ad esempio quelle della rivista italiana di geopolitica “Limes”: trovate i loro articoli e cartine sul sito https://www.limesonline.com, che vi suggerisco di seguire.
Prendiamo in analisi la cartina della guerra in Ucraina pubblicata di recente su Limes.
Prima di tutto si tratta di una cartina che ha una base analitica, cioè analizza un tema o un argomento, sceglie uno spazio ben definito e una scala di grandezza. Esistono cartine grandi, cioè con una scala che mostra un quartiere o una città, poi quelle meno grandi, che mostrano un territorio o uno stato, e poi via via più piccole, da quelle intermedie che mostrano un
continente a quelle che mostrano il mondo per intero. Tutte le analisi geopolitiche hanno degli attori, cioè in genere gli stati: anche le cartine hanno gli stessi attori e si basano sulla geografia di quei territori.
Dagli appunti delle lezioni cartografiche di Laura Canali, la cartografa di Limes, leggo che lei inizia a lavorare dalla carta nuda che delimita solo i confini, e “con calma” controlla i confini esatti da più fonti (atlanti, internet, altre fonti).
Poi segue un principio estetico nell’uso dei colori che devono aiutare il lettore nella comprensione dei diversi territori: nella cartina sopra lei ha scelto il viola per delimitare il terreno ucraino, l’arancio per la Russia, il giallo per la Bielorussia e il rosso per i territori occupati dalla Russia. Come potete vedere c’è molta cura nei dettagli, proprio perché deve bastare la visione di una mappa per comprendere la situazione di un’area.
Poi si aggiungono le didascalie e i dettagli che l’analisi geopolitica vuole mostrare (la tesi), cioè tutti i nomi e descrizioni di luoghi o, come in questo caso, tutti gli attacchi nella recente fase di guerra.
Cosa ne pensate della cartografia, e quanto secondo voi può essere importante per un popolo la rappresentazione e pubblicazione dei propri territori?