Gli Imperi esistono nel mondo prima degli Stati: sono l’altro soggetto prevalente e l’unico che può puntare a un primato regionale o globale. Sono l’evoluzione di una nazione e hanno un’origine inconsapevole: nascono spontaneamente e per ragioni soprattutto difensive.
Nel 1957 Thomas Eliot, poeta saggista e critico letterario, scrisse: “siamo tutti ancora cittadini dell’impero romano”.
Quella prima forma d’impero univa a Roma terre molto lontane per quei tempi e ciò non avveniva con il solo esercizio della forza. Roma chiedeva il contributo esattoriale, ma aveva avuto l’intelligenza di concedere forme di libertà ai diversi popoli, che si riferivano al suo prefetto romano per le controversie. L’esempio più noto è quello in cui il funzionario militare in Giudea Ponzio Pilato venne chiamato in causa a proposito della messa a morte di Gesù, e di come lui non vedendo un interesse o un rischio per Roma se ne lavò le mani.
Gli antichi romani esercitavano quindi il loro dominio concedendo il mantenimento di usanze, culture e religioni dei popoli che assoggettavano: per questo sono stati da esempio ai popoli futuri.
Guardiamo lo schema riprodotto nel mensile della rivista Limes 2/2024 a pagina 10.
Mostra come l’influenza dell’impero romano ha creato altri imperi nei secoli che ancora oggi si ispirano a quella tradizione.
Gli Imperi sono Stati che hanno forte influenza con altri stati, al punto da considerarli dei vassalli: un impero per restare in vita deve creare dipendenza fra i suoi satelliti.
Dopo l’impero romano è l’Inghilterra che crea un suo impero nell’Ottocento con le colonie, dominando i mari mondiali e incrementando i suoi commerci.
Nonostante questo impero sia stato surclassato da quello americano dopo la prima guerra mondiale, ancora oggi il Commonwealth (fondato nel 1926) rappresenta una zona d’influenza linguistica ed economica che unisce i suoi 56 Stati membri.
Nell’età contemporanea il principale impero globale, mai dichiarato, è quello degli USA, che vede in Europa la principale area d’influenza. È soprattutto dopo il triennio 1989-91, cioè dopo la caduta dell’URSS, che l’impero americano è diventato globale.
Iniziava un trentennio di “pax americana” (1991-2021), concluso il 24 febbraio 2022 quando inizia la guerra in Ucraina: questo nuovo periodo storico viene chiamato “il ritorno della storia”, cioè il ritorno di crescenti tensioni fra stati nazionali rivali. Troviamo l’emergere di quattro aspiranti al dominio sul mondo: la Cina al primo posto, poi la Russia, l’Iran e la Turchia, che in diversi modi ambiscono al primato sul mondo occidentale degli USA.
Esistono poi diverse organizzazioni internazionali (come l’ONU, la NATO, i BRICS) che creano alleanze di vario genere fra gli Stati aderenti, impedendo scontri di dimensioni globali. Tuttavia come affermò l’ex segretario di stato USA Henry Kissinger nel 1994, “agli imperi non interessa operare entro un sistema internazionale perché aspirano ad esserlo. Gli imperi non hanno bisogno di un equilibrio della potenza. È così che gli Stati Uniti hanno condotto la propria politica estera nelle Americhe, come la Cina per gran parte della sua storia in Asia”.
Avevate mai pensato di far parte di un impero?