22 – A cosa serve la geopolitica?

Non mi stancherò mai di spiegare che la geopolitica è prima di tutto una materia umana. Abbiamo già chiarito che è la disciplina che analizza i conflitti di potere in un tempo e spazio determinati, ma oggi voglio porre l’attenzione sullo scopo della geopolitica: tutte le analisi servono a evitare il caos nel mondo e a creare ordine.

Vi consiglio di leggere un bel libro dello scorso anno di Dario Fabbri dal titolo “Geopolitica umana”.

Di questo analista geopolitico vi suggerisco anche la sua rivista “Domino”, nata proprio con la guerra in Ucraina nel 2022. Fra l’altro un elemento che apprezzo moltissimo di questo autore sono le sue cartine con cui arricchisce il libro e la rivista: sono infatti molto chiare e di facile comprensione, elemento fondamentale soprattutto per chi sta cominciando ad addentrarsi alla geopolitica e ai fatti di attualità più importanti a livello globale.

Partendo da uno studio storico dei popoli, la geopolitica analizza le caratteristiche delle civiltà, e non si concentra più del dovuto sui condottieri o sui sovrani o sui capi di stato. Pur essendoci personaggi che hanno influenzato con il loro esempio e il loro agire intere generazioni, è come esse hanno reagito agli eventi e come li hanno determinati il vero oggetto di studio della geopolitica.

Il fascino più grande della geopolitica è rappresentato dallo studio e dall’analisi dei popoli: abbraccia diverse discipline, come la psicologia collettiva o l’antropologia. È una materia che non si basa su un metodo scientifico, perché studiare le persone e i popoli ha sempre a che fare con l’indeterminatezza: non sarà mai possibile prevedere al cento per cento un’azione e una reazione. Si può infatti tentare di intuire come possono reagire le popolazioni in una determinata situazione, ma non sarà mai possibile determinarlo con certezza. Finché un fatto non accade non è certo che accada, a questo dobbiamo rassegnarci: pur esistendo super computer che con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale possono prevedere diverse situazioni, permettendoci di imparare da queste previsioni come meglio agire per evitare il caos, queste sono sempre e comunque stime e approssimazioni.

Accettare l’indeterminatezza non è solo un fatto umano con cui noi abbiamo a che fare nelle nostre vite, ma è anche il compito forse principale della geopolitica: non innamorarci delle analisi che si fanno è un elemento molto importante per chi vuole fare geopolitica. Per questo la geopolitica ci insegna l’importanza dell’ascolto di diversi punti di vista. Per questo motivo è importante continuare a farci domande tutti i giorni. Chi vuole studiare o fare geopolitica deve mantenere sempre la mente aperta: bisogna essere pronti ad adeguarci meglio e per primi a nuove situazioni, perché è tutto in divenire.

In definitiva la geopolitica è una forma mentale: prevede studio ma anche passione, ingloba freddezza ma anche coinvolgimento. Il segreto è nell’equilibrio, nel dosare bene le nostre caratteristiche e smussare le nostre tendenze dovute a il nostro specifico punto di vista, per entrare in quello dell’altro.

Nelle analisi di un fatto, ognuno di noi porterà sempre le proprie tendenze dovute al luogo dove siamo nati e alla nostra età, e perfino le nostre preferenze: sono fattori umani che fanno parte del nostro vissuto. Tuttavia è importantissimo estraniarci da noi stessi e aprirsi all’altro: solo così possiamo comprendere meglio l’agire dei popoli e dei loro leader, e anticipare il più possibile le azioni. Tutto questo allo scopo di evitare il disordine che crea non solo disastri umani, ma anche problemi economici e per lungo tempo.

Tutto questo è molto importante per ciò che riguarda la strategia geopolitica degli Stati a cui tutti gli analisti fanno riferimento.

Vi esercitate mai a ascoltare gli altri senza interromperli?

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