29 – Dwight David Eisenhower e il contenimento

Studiare la strategia americana significa studiare la storia del potere degli ultimi 80 anni circa, cioè dalla fine della seconda guerra mondiale all’inizio della guerra in Ucraina. E sicuramente il momento più importante per gli USA è stato quando, dopo aver vinto la seconda guerra mondiale, si sono chiesti cosa fare dell’Europa e quindi delle nazioni che avevano aiutato a liberare.

Alla fine della prima guerra mondiale sappiamo che l’America decise di fatto di disinteressarsi al destino degli alleati e di ritornare nella loro “città sulla collina”. Fatale errore perché permise alla Germania di seguire i loro istinti di vendetta e di riorganizzarsi in poco tempo per una nuova guerra in Europa e nel mondo, e quindi per creare un diverso destino della storia. E sappiamo che l’America fu di nuovo coinvolta e determinante per la vittoria sul nazismo.

L’uomo che organizzò lo sbarco in Normandia il 6 giugno 1944, il primo e difficilissimo atto che cambiò il destino della guerra, fu il generale Dwight Eisenhower (1890-1969). Con la vittoria della guerra gli USA stavolta decisero di restare in tutti gli Stati che li avevano visti coinvolti. Quindi il 5 giugno 1947 il Segretario di Stato (come il nostro Ministro degli Esteri) George Marshall all’Università di Harvard tenne il suo famoso discorso in cui impegnava l’America a un piano di stanziamento di fondi per l’Europa di 12,7 miliardi di dollari, il famoso “Piano Marshall”.

Pochi anni dopo divenne Presidente degli Stati Uniti proprio Eisenhower dal 1953 al 1961, e che cosa fece come primo atto nel segreto delle stanze del potere? Organizzò una riunione in cui per 35 giorni, dal 10 giugno al 15 luglio 1953, divise i principali strateghi e uomini di apparato in tre squadre affidando a ciascuna la difesa degli USA in una specifica prospettiva. Questo esercizio, chiamato “Solarium” perché pensato sulla terrazza di casa del presidente, riguardava come gli USA dovevano affrontare in futuro l’URSS comunista. Il progetto base era quello di non intraprendere la guerra totale, mentre l’obiettivo strategico era indebolire l’URSS fino a renderla inoffensiva.

La prima squadra capitanata da George Kennan seguiva la risoluzione del contenimento: alla base di questa prospettiva c’era il “fattore umano” della Russia che Kennan conosceva molto bene e per questo era lontano da ogni preconcetto ideologico. La sua analisi psico-antropologica descritta in un famoso articolo apparso nel 1947, lo porta a convincersi che non bisogna cercare il confronto diretto, ma seguire con cautela e attenzione la politica dell’Unione Sovietica fin quando per la debole struttura interna non sarebbe implosa. La questione più importante era espressa nella frase: “c’è solo una cosa peggiore di perdere la competizione con la Russia, e cioè vincerla”. Infatti mai gli USA avrebbero potuto gestire tutto il vasto territorio dell’URSS, e perfino oggi questa impostazione è rimasta invariata. Per questo motivo Kennan fu definito il “realista”.

La terza squadra seguiva all’opposto una soluzione “rollback” in cui bisognava essere sempre pronti a combattere anche in più aree. Mentre la seconda squadra era “intermedia” fra le due.

Eisenhower chiese a Kennan di dirigere la giornata del 16 luglio in cui venivano presentati i risultati, tradendo così la sua inclinazione: infatti vinse la squadra del contenimento. Come sappiamo da quel momento gli USA hanno attuato la Guerra Fredda che ha portato proprio al risultato previsto da Kennan: nel dicembre 1991 l’URSS implose.

Questo è stato l’esempio più importante di conoscenza geopolitica e di strategia applicata da uno Stato che la storia recente ha conosciuto.

Chissà se oggi gli USA stanno organizzando un altro Solarium nel segreto per affrontare questa nuova fase di conflitti mondiali.

Secondo voi sarebbe utile e fattibile replicare un “solarium” anche qui in Italia?

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