35 – L’importanza del mare

Abbiamo già più volte accennato a quando il controllo dei mari e quindi salvaguardare il libero scambio delle merci che transitano sulle navi, sia di fondamentale importanza per l’economia di tutti. Adesso parliamo di come soprattutto per gli imperi come USA, Cina, e Russia ma non solo, questo aspetto è fondamentale.

Come ho già spiegato è proprio via mare che avvengono quasi tutti gli scambi commerciali del mondo, ma questo avviene soprattutto in pochi punti, cioè negli stretti dove devono transitare per forza le navi merci chiamati choke points, cioè colli di bottiglia. Sono passaggi di mare stretti che le navi devono attraversare per poter passare tra mari e oceani diversi: chi li controlla, controlla il commercio globale.

Sono quattro i choke points marittimi maggiormente strategici per le rotte commerciali: lo Stretto di Malacca nel sud est asiatico, lo Stretto di Hormuz fra Golfo Persico e Golfo di Oman, il Canale di Panama che taglia in due l’America centrale, e il Canale di Suez che collega il Mar Mediterraneo col Mar Rosso.

A questi quattro se ne possono aggiungere altri quattro di grande importanza: lo Stretto di Gibilterra fra il Mar Mediterraneo e l’Oceano Atlantico, gli Stretti di Bosforo e Dardanelli che collegano il Mediterraneo col Mar Nero, lo Stretto di Bab-el-Mandeb tra il Mar Rosso e il Golfo di Aden, e il Capo di Buona Speranza cioè la punta più a sud dell’Africa. A questi noi possiamo aggiungere il nostro Stretto di Sicilia fondamentale per la strategia geopolitica italiana nel Mediterraneo.

Inizialmente nella storia del mondo sappiamo che il primo impero che ha controllato un mare e nello specifico il Mediterraneo spingendosi fino oltre il Mar Rosso sono stati gli antichi romani. Ma chi ha davvero gestito le rotte mondiali per almeno un secolo è stata l’Inghilterra, la prima vera talassocrazia, cioè una potenza che esprime se stessa prima di tutto tramite il dominio del mare.

Poi come sappiamo sono subentrati gli Stati Uniti d’America, che ancora oggi sono strenui difensori (insieme ai suoi alleati tra cui noi italiani) della libertà di navigazione che definiscono “bene geopolitico primario”, e fanno in modo che le rotte marittime siano sempre sicure e protette, anzitutto nell’interesse degli stessi USA. Per questo motivo l’America ha circa 800 basi in più di 70 paesi nel mondo, dove presidiano i mari e le acque internazionali con le loro flotte. Si tratta di numeri davvero da capogiro e soprattutto con questa nuova fase di Guerra Grande nel mondo fra Ucraina, Medio Oriente, e sud est asiatico attorno a Taiwan, gli USA stanno continuamente sorvegliano i mari attraverso le loro portaerei, navi e aerei, e grazie ai loro uomini e donne.

Per esempio lo Stretto di Malacca, fondamentale per la competizione con la Cina, è presidiato dalla settima flotta USA: infatti Singapore che si affaccia proprio su questo stretto ha chiesto all’America di sorvegliarlo, e proprio lì gli Stati Uniti hanno costruito la più grande base militare in Asia. Ci sono quindi portaerei, navi e aere che di continuo con la loro tecnologia sorvegliano questo stretto, e che in caso di emergenza possono raggiungerlo in sole 24 ore.

Tutto questo solo per darvi alcuni accenni di quanto è importante il mare in geopolitica e quanto è fondamentale controllare soprattutto i colli di bottiglia del mondo. Ma ci sono altri aspetti più specifici che è bene approfondire sui mari e sugli oceani.

Intanto, avevate mai pensato a quanto l’egemonia mondiale si basa in fondo sul controllo di pochi punti della terra?

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