Dopo aver parlato di cosa è la geopolitica e il concetto di confini e limiti, andiamo ora a trattare il cuore dell’analisi geopolitica, cioè cosa sono i conflitti. Uso volutamente il termine conflitto e non subito la parola guerra perché non
tutti i conflitti diventano guerre, ma tutte le guerre si basano su diversi tipi di conflitti.
I conflitti più semplici si basano sul bisogno: un popolo è manchevole di acqua potabile e aggredisce un altro popolo che invece ne ha in abbondanza. Oppure un popolo è privo di accesso al mare e quindi attacca il popolo vicino che invece ce l’ha. Oppure le terre accanto alle mie hanno giacimenti minerari o pozzi di petrolio e quindi cerco di conquistarle. La storia fino ad oggi è piena di queste situazioni e perfino in tempi come i nostri, dove i confini sono più o meno definiti in tutte le parti del mondo, ci sono ancora molte zone contese per motivi di bisogno economico. Diciamo inoltre che ogni conflitto o guerra ha sempre una base economica che giustifica l’aggressione.
Poi ci sono i conflitti di potere.
In questo caso la situazione è diversa perché non ha a che fare solo sul bisogno, ma proprio sulla spazio specifico e sul tempo, cioè sulla storia di quel territorio. Un popolo che ad esempio ha posseduto una terra che attualmente non fa più parte dei propri confini, continuerà a bramare quello spazio non solo per motivi economici, ma proprio perché lo percepisce come proprio. I conflitti di potere hanno proprio a che fare con la percezione che un popolo ha di sé, del suo passato e della sua prospettiva futura.
La geopolitica studia tante cose, ma soprattutto i conflitti di potere: ci si concentra su un territorio o uno stato, sulla sua situazione geografica nello specifico e sulla sua storia anche molto antica, e si studiano i popoli che lo hanno abitato e che ora lo occupano. Tutti i popoli vivono e percepiscono la propria storia: per questo in geopolitica il tempo univoco non esiste. I conflitti di potere col passare del tempo tendono perciò a non cambiare.
Vi faccio un semplice esempio: osservate la cartina delle regioni ai tempi dell’imperatore Augusto (numero 2/2024 della rivista Limes).
Come potete vedere, se confrontiamo le suddivisioni dei territori con la cartina attuale dell’Italia, chiunque può notare una suddivisione simile alle attuali regioni italiane, perfino con gli stessi nomi. Pensate, dopo migliaia di anni siamo ancora “fermi” a quei conflitti di potere. Gli antichi romani hanno unito nel loro impero quelle popolazioni e quei territori, come in tempi recenti ha fatto lo stato italiano: ma le suddivisioni di quelle terre e quei popoli sono sempre le stesse. La domanda è: chi gestisce oggi quel potere, lo stato o le regioni?
Questo è solo un piccolo esempio a noi vicino che ci spiega come i conflitti di potere si basano proprio sulla storia e la geografia, e possono essere addirittura antichissimi.
A questo punto quali altri conflitti di potere vi vengono in mente?
E’ incredibile come la geografia politica sotto l’impero di Augusto sia cosi simile alla geografia politica attuale. Questo ci insegna che i problemi politici risalgono dall’antichità e che dovremmo trarre spunto dal passato per dare delle risposte a problemi che sono attuali.